Salute digitale: trend e sviluppi in epoca COVID
di Filippo Virzì →
In tempo di pandemia, la tecnologia diventa un’alleata non solo per la nostra salute, ma per lo sviluppo e la trasformazione del settore dei servizi e dell’industria nel settore health.
Il 2020 è stato l’anno degli investimenti nella salute digitale. Nel 2016, la spesa mondiale era di 23 miliardi di euro. Nel 2019 era di 119 miliardi. Nel 2027 sarà di 890 miliardi, con un incremento annuale di circa il 27%.
Prima della crisi della sanità pubblica COVID-19, l’82% dei consumatori non utilizzava servizi di telemedicina. Con lo scoppio della pandemia, l’uso di alcuni servizi è aumentato di un incredibile 158%.
Inutile dire che questa spinta agli investimenti che l’industria della salute digitale ha ricevuto è stata ulteriormente accelerata dalla pandemia.
I prossimi investimenti di rilievo?
Saranno diretti alle aziende che offrono servizi sanitari on demand e teleassistenza.
Il 2020 ha segnato le vite di tutti noi, dall’ambito lavorativo a quello sociale, per risollevarsi, bisogna puntare sugli aspetti positivi che questa situazione ha portato e sta continuando a portare. Tra questi c’è proprio la connessione tra il mondo digitale e la sanità, che trova in questa unione il campo florido per sviluppare una crescita esponenziale delle possibili applicazioni nel settore sanitario.
I dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale parlano chiaro: la pandemia ha spinto la diffusione di strumenti digitali nel settore sanitario, accelerandone anche la conoscenza e l’uso da parte di pazienti, medici e strutture sanitarie nelle diverse fasi del percorso di cura. Infatti, il nostro sistema sanitario ha dovuto fronteggiare le problematiche sorte dalla situazione di emergenza sanitaria che ha risvegliato il bisogno di una sanità più moderna e digitale.
I protagonisti principali della scena sanitaria, e non, hanno dovuto collaborare insieme per disegnare un modello di cure più sostenibile, efficace e resiliente impiegando le risorse eccezionali offerte dalle nuove tecnologie.
Tra le abitudini introdotte nella vita dei medici e dei pazienti c’è anche quello della telemedicina, infatti si stima che circa il 50% dei medici di medicina generale e degli specialisti utilizzino questi metodi innovativi per visitare i propri pazienti, che le hanno apprezzate per la possibilità di evitare spostamenti.
Inoltre, è aumentato l’uso di app per la gestione del proprio stile di vita oltre all’aumento dei referti consegnati per mail e scaricati online.
Oramai il 73% della popolazione tende a informarsi sulle tematiche sanitarie e sulla prenotazione dei servizi sanitari attraverso la navigazione su internet.


