RSA FABI Unicredit spa - Reggio Emilia: “Il potere”... logora chi non ce l’ha

Il potere logora chi non ce l’ha, diceva Giulio Andreotti. Ossia la frustrazione per non poter appagare la propria ambizione spesso finisce per opprimere coloro che non riescono ad ottenerlo ancor più di quelli che possono esercitarlo.

Questo il significato voluto dal “Divo Giulio” finora, in linea di massima, confinato all’ambito politico.

Finora appunto. Perché ora, pare ci sia una nuova, originale ed innovativa lettura fornita dallo stile manageriale agito in Unicredit. Soprattutto nell’area di Reggio Emilia.

Il potere logora sempre chi non ce l’ha, ma qui è chi lo esercita a logorare tutti gli altri.

Un logorio che ci viene segnalato come continuo, martellante, capace di far scaturire un deprimente senso di inadeguatezza anche in colleghi dalla professionalità consolidata.

Un logorio che trova la sua più evidente espressione tanto nell’attenzione quasi ossessiva riservata alle filiali per quanto riguarda la programmazione ed il risultato commerciale, quanto nell’urgenza insopprimibile di intervenire già al minimo ritardo “di consegna”, ignorando spesso non solo il più elementare senso di opportunità verso lo sforzo costantemente profuso da tutti i colleghi in tutti i ruoli ricoperti, ma anche i limiti sanciti dagli accordi sindacali.

Un’ansia da prestazione che viene regolarmente riversata su tutti coloro che quella prestazione devono, tra mille difficoltà, realizzare nei fatti e non a parole. Una fatica quotidiana acuita non solo dal dover lavorare in condizioni a dir poco complesse, ma anche dal dover reiteratamente sentirsi ricordare come il risultato debba essere consegnato. E se il messaggio in sé può anche essere coerente ai dettami aziendali, le modalità che ci vengono descritte spesso ignorano i più basilari criteri di una comunicazione non solo efficace, ma tollerabile nei modi e nella frequenza.

Già sul fatto che il risultato “debba” essere consegnato potremmo lungamente discutere, ma ciò che ci preme sottolineare ora è quanto questa insistenza stia inesorabilmente deteriorando il clima aziendale, con evidenti ripercussioni sul benessere e sulla serenità di colleghi e colleghe. In un recente comunicato sindacale si è già evidenziato, in relazione all’intero perimetro aziendale, come “aver allocato sul territorio la gestione delle risorse umane agli Area Manager, sottraendolo al naturale gestore – la funzione H.R. locale – abbia prodotto un disastro; chi per forma mentis ed attitudine aziendale è volto esclusivamente alla ricerca del risultato, spesso a tutti i costi, non può e non deve “ gestire le persone “; la capacità ed il ruolo per rapportarsi con i Lavoratori sono insite nella funzione Gestione Risorse Umane, come sempre è stato fatto in UniCredit. “

Anche su questo punto, non possiamo che essere d’accordo. Accentrare nella figura dell’Area Manager sia la responsabilità della gestione commerciale che quella del personale può arrivare a tacitare, in un clima di generalizzato timore, anche qualsiasi espressione di sano confronto e di critica costruttiva. Ma forse, l’obiettivo è proprio questo. A pensar male...

La rete, stremata dal contesto pandemico ed esasperata da carenza strutturale di personale, richieste commerciali sempre più ambiziose, aggravi di responsabilità, controlli sfinenti, procedure farraginose, processi di digitalizzazione tutt’altro che “user friendly” e applicativi troppo spesso ancora mal funzionanti, deve ritrovare al più presto un equilibrio.

Un equilibrio che non può prescindere dalla cura, in primo luogo, della risorsa aziendale più preziosa: le sue persone.

La Fabi è ben conscia della “pesantezza del clima reggiano”, per chi lo vive quotidianamente ancora più asfissiante della canicola degli ultimi giorni, e continuerà ad intervenire, se necessario a tutti i livelli, affinché la situazione rientri in un alveo di normalità.

A darne notizia tramite un comunicato sindacale del 18 giugno 2021 ai lavoratori è la RSA FABI Unicredit spa di Reggio Emilia.



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