UniCredit “La Banca per le cose che contano”, ma non perdiamo di vista il fattore umano

 

Articolo di Filippo Virzì  tratto dal periodico Uni-Inform  numero quattro/aprile 2021 della FABI Gruppo UniCredit.

Nella giornata di martedì 20 aprile il neo Amministratore Delegato di UniCredit Andrea Orcel ha inviato una mail ricca di positività alla clientela di UniCredit.

Orcel è un manager di lungo corso, fin dall’età di 25 anni presente nel settore bancario e finanziario, un uomo di bella presenza e con un sorriso smagliante.

Dalle sue parole abbiamo percepito una forte volontà di cambiamento globale ma non di prossimità, riteniamo che i cambiamenti a nostro avviso debbano tenere conto della territorialità dell’azienda bancaria, delle caratteristiche socio economiche delle regioni, l’omologazione degli interventi si è tradotta solo in risultati deludenti.

Lo stesso “vestito” non va bene per tutti, il concetto è chiaro, la clientela di alcuni territori del nostro paese ha caratteristiche ben diverse rispetto alla clientela di altri territori, e se UniCredit è “la banca per le cose che contano” così come recita lo spot pubblicitario del momento in onda nelle più importanti reti televisive nazionali, che lo dimostri concretamente valorizzando il “Capitale Umano”, come fattore che integri ed armonizzi la digitalizzazione, da intendere come opportunità di crescita professionale e, finanche, occupazionale.

Grandi aziende ormai diversificano i propri servizi e prodotti in base al territorio creando condizioni su misura; molte di esse hanno fatto il “mea culpa” su scelte errate riguardanti la delocalizzazione di alcuni servizi, anche all’estero, esportando importanti procedure per abbatterne i costi a discapito dellaqualità, le quali potevano essere invece gestite nel perimetro domestico e adesso stiamo assistendo al fenomeno inverso, ossia al rientro di importanti lavorazioni o da società esterne o dall’estero. UniCredit è una banca ricca di professionalità, anime e culture diverse, tante banche in una, una ricchezza umana senza precedenti, ed è proprio per questo motivo che non dobbiamo perdere di vista il fattore umano, che riteniamo debba stare al centro di qualsiasi processo aziendale.

Orcel ha accettato il suo incarico perché ritiene che le banche svolgano un ruolo centrale nella società, ne siamo pienamente consapevoli, ma le Banche sono fatte di donne e uomini, dunque da lavoratori e clientela insieme, se i lavoratori stanno bene staranno bene anche i clienti, bisogna ricreare quello spirito di appartenenza fra i lavoratori di UniCredit che era proprio delle Banche di provenienza quindi trasferirlo a tutta la clientela per fidelizzarla realmente, potenziare il rapporto con i corpi intermedi e le relazioni sindacali con le forze sociali con ritrovato spirito di concertazione all’insegna della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’azienda e in questa prospettiva bisogna valorizzare la rappresentanza del sindacato a livello aziendale.

Una buona gestione del territorio può solo portare del bene al territorio stesso ai lavoratori e ai clienti, confidiamo in un vero cambio di marcia ad opera di Andrea Orcel a cui auguriamo buon lavoro.



Post più popolari