Coronavirus. La FABI interviene a difesa dei bancari che ricevono minacce e offese dalla clientela
Violenze e aggressioni verbali, sputi, insulti e soprusi, ma anche finti pacchi bomba e ruote bucate delle auto. L’emergenza legata al Covid-19, le difficoltà di imprese e famiglie e l’aspettativa creata attorno ai prestiti garantiti dallo Stato hanno esasperato il rapporto tra i clienti e i dipendenti degli istituti di credito. Ecco una raccolta di recenti casi di insulti e attacchi alle lavoratrici e ai lavoratori delle banche. Il segretario generale Sileoni: «Solidarietà e vicinanza alle colleghe e i colleghi, la categoria è in prima linea per la tenuta economico-sociale di tutto il Paese. Le Forze dell’ordine stanno garantendo la sicurezza con un impegno straordinario. Le banche denuncino tutto alle procure della Repubblica o lo faremo noi.
Violenze e aggressioni verbali, minacce, offese, insulti, soprusi, sputi. E poi
vetrine prese a sassate, ruote delle autovetture bucate e perfino finti pacchi bomba. Da Bari a
Torino, passando per le isole, nelle ultime settimane, assieme all’esasperazione collettiva per
l’emergenza legata al Coronavirus, è salita la tensione allo sportello, con le lavoratrici e i lavoratori
delle banche finiti letteralmente “sotto attacco” da parte della clientela. La Fabi ha raccolto tutti i
casi più gravi. Le difficoltà di imprese e famiglie e l’aspettativa creata attorno ai prestiti garantiti
dello Stato – con le richieste e le relative erogazioni che si stanno rivelando assai più complicate
rispetto alle indicazioni e alle previsioni – hanno alimentato nervosismo nei cittadini e negli
imprenditori, con la rabbia sfogata contro chi lavora in banca. Il picco massimo della tensione si è
registrato lunedì 20 aprile quando in Sicilia e in Sardegna è scattato l’allarme per due finti pacchi
bomba: nel primo caso si era trattato solo di una busta abbandonata di fronte all’ingresso di una
filiale, nel secondo di una scatola con una tanica di benzina e un proiettile. Le vicende di Catania e
Alghero erano state l’occasione, per la Fabi e gli altri sindacati, sia per esprimere vicinanza alle
lavoratrici e ai lavoratori sia per rinnovare l’appello, rivolto da settimane (e accolto) al ministro
dell’Interno, Luciana Lamorgese, e ai Prefetti di tutta Italia, affinché le Forze dell’ordine assicurino
costantemente la massima tutela nelle 25.000 filiali bancarie in Italia. «Le banche denuncino tutto
alle procure della Repubblica o lo faremo noi. Intanto, esprimo la massima solidarietà e vicinanza a
tutte le colleghe e i colleghi che hanno vissuto situazioni spiacevoli e talora pericolose. La categoria
è in prima linea dall’inizio del cosiddetto lockdown e con spirito di servizio sta dando il massimo per
la tenuta economico-sociale dell’intero Paese. Le Forze dell’ordine stanno garantendo la sicurezza
con un impegno straordinario in tutta Italia e per questo ringrazio gli agenti, i Prefetti e il ministro
Lamorgese. Alla famiglia del poliziotto morto ieri a Napoli, in occasione di una rapina in banca,
rivolgo il sentimento di vicinanza da parte della Fabi e di tutta la categoria dei bancari» commenta
il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
Ecco, qui di seguito, una rassegna di casi di insulti e attacchi ai dipendenti degli istituti, in parte
raccontati dalle cronache locali e in parte raccolti dalle strutture territoriali e dai rappresentanti
aziendali e di gruppo della Fabi.


