125° Consiglio Nazionale della FABI . Sileoni: “La FABI è una felice anomalia”


Articolo tratto da Uni-Inform n. 11 dicembre 2019 – Periodico  ufficiale della FABI in UniCredit  

di Filippo Virzì →

Con il senno del poi possiamo fare un resoconto sintetico del 125° Consiglio Nazionale della FABI in quanto le emozioni dal 4 al 6 dicembre 2019 in quel di Milano, hanno contagiato di grande entusiasmo tutti i partecipanti. 
Si a freddo, perché di grandi emozioni ne abbiamo vissute tante a partire fin dal primo giorno con 1.800 partecipanti presenti, tra ospiti, giornalisti delle principali testate nazionali e personalità di spicco del panorama culturale ed economico-finanziario italiano, oltre ai Segretari Generali di tutti i sindacati del credito. 
Lo slogan “Il valore del Contratto” attorno al quale si sono alternati ospiti di grande levatura, fra i quali ricordiamo fra i tanti Fabio Panetta, Antonio Patuelli, Giulio Tremonti, Giulio Sapelli, Gabriele Caponino, Fabio Innocenzi, Matteo Spanò, Pasquale Del Buono, Diego Fusaro, Oscar Giannino, Carlo Alberto Carnevale Maffè, Salvatore Poloni e Giovanni Sabatini, solo per citarne alcuni, ha dato lo spunto a tutti i delegati di potere dare il proprio contributo da tutte le province italiane, dove la FABI è fortemente radicata con i suoi SAB, dando voce alla base che rappresenta gli iscritti, la vera grande ricchezza della FABI, ossia i lavoratori bancari. 
Infatti il 125° Consiglio Nazionale della Fabi, il principale sindacato dei bancari italiani (110.000 iscritti su 288.000 addetti, ndr), non si è aperto soltanto con le critiche alla dirigenza UniCredit per il piano di licenziamenti ufficializzato il 3 dicembre dall'a.d. Jean Pierre Mustier. 
Tra gli obiettivi Fabi caldeggiati per il futuro, nella relazione finale, dal Leader carismatico Lando Maria Sileoni, vi erano infatti l'aumento di 200 euro in busta paga, (e la chiusura avvenuta a 190 euro la dice lunga sulla capacità di Sileoni di condurre la trattativa pur davanti al muro alzato in un primo momento dall'Abi ndr) eliminare il divario economico del 10% per i giovani neoassunti, portare le assunzioni ad almeno alla metà degli esuberi volontari (con particolare riguardo al piano appena consegnato ai mercati da Unicredit ndr), ripristinare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, sancire il diritto alla disconnessione, e ribadire il rifiuto alla vendita di prodotti finanziari rischiosi e dei nuovi contratti ibridi metà bancari metà consulenti finanziari. 
Nient’altro da aggiungere, assaporiamo ancora le parole piene di ricchezza intrinseca del Segretario Generale della FABI , Lando Maria Sileoni,: “La FABI è una felice anomalia”.

Post più popolari