Carige in Sicilia vuole chiudere 5 filiali. Raffa (Fabi): "No alla desertificazione!"
“Se sul tavolo di contrattazione ABI si chiede chiarezza e
non tatticismi o inutili perdite di tempo,
come fulmine a ciel sereno si abbattono sulla Sicilia alcune
possibili ricadute pesanti che potrebbe
comportare il nuovo piano industriale voluto dagli attuali
vertici della CARIGE.
Se Carige dichiara di chiudere nell’isola 5 filiali
importanti ciò rappresenta ancora una volta che c’è la volontà ferma dei banchieri di desertificare i nostri
territori.
Non possiamo stare a fare da spettatori a questo scempio che
stanno operando i poteri forti del
Paese”.
A dichiararlo è il Coordinatore regionale della Fabi in
Sicilia, Carmelo Raffa,
“Carige a fine anni ’90 è arrivata in Sicilia, acquisendo in
particolare sportelli ex Sicilcassa
affermando ai lavoratori e ai clienti di fare ciò anche
nell’interesse della Sicilia - spiega Raffa - , ed ora traspare che la volontà
dei capoccia è quella di chiudere anche le uniche filiali di Ragusa e
Siracusa e altri tre filiali a Palermo, Messina e Terrasini
causando enormi difficoltà alla clientela e ai
lavoratori che sarebbero costretti a una mobilità selvaggia”.
“Noi diciamo un chiaro no e aggiungiamo - stigmatizza - che è arrivato il momento di
mettere fine alla
desertificazione bancaria della nostra isola, domani a
Catania si terrà un’assemblea del Personale Carige per valutare la grave
situazione sindacale aziendale.
Nei prossimi giorni si aprirà un fronte di protesta non solo
in Carige ma in tante realtà del mondo
bancario siciliano”.
“Chiediamo un minimo di rispetto nei confronti dei clienti e
dei lavoratori e siamo pronti alla lotta – conclude Raffa - non vediamo l’ora
d’indossare i gilet azzurri per arrivare a Parigi o a Bruxelles e aspettiamo
per fare ciò il fischio di Grande Leader
della FABI Lando Maria Sileoni”.


