Banca d’Italia. Ecco l’aggiornamento 2018 congiunturale relativo all’economia della Sicilia
Presentata a Palermo in data 20 novembre 2018, presso
la sede del capoluogo regionale della Banca d’Italia, l’aggiornamento congiunturale relativo all’economia della
Sicilia.
La serie “Economie
regionali” curata dalla Banca d’Italia, ,
ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti territoriali dell’economia italiana.
La serie comprende i rapporti annuali e gli aggiornamenti congiunturali
sull’andamento dell’economia nelle regioni italiane.
In Sicilia nella prima parte dell’anno 2018 è proseguita la fase di moderata crescita
dell’attività produttiva.
Nel complesso i ricavi delle imprese industriali e
dei servizi privati non finanziari si sono espansi, in linea con quanto
osservato nell’anno precedente, e sono aumentate le esportazioni, anche al
netto del comparto petrolifero; le aspettative a breve termine rimangono
positive.
Dopo il recupero degli ultimi anni, la redditività
delle aziende si è stabilizzata, mentre le disponibilità liquide sono ulteriormente
aumentate; la dinamica degli investimenti è stata contenuta, con una leggera
crescita nell’industria.
L’andamento
ciclico del settore delle costruzioni è rimasto negativo, nonostante sia
proseguito l’incremento delle compravendite residenziali.
L’occupazione nel primo semestre dell’anno è
risultata sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo del 2017.
Alla diminuzione del numero degli autonomi si è
contrapposto un incremento dell’occupazione alle dipendenze.
L’aumento dell’offerta di lavoro ha ancora sospinto
il tasso di disoccupazione, che si attesta su un valore doppio rispetto alla
media nazionale.
È proseguita la crescita del credito al settore
privato.
L’espansione è stata ancora sostenuta dai
finanziamenti alle famiglie; la contrazione dei prestiti alle imprese, in atto
da oltre un quinquennio, si è attenuata fino quasi ad annullarsi.
La qualità
del credito erogato in regione ha continuato a migliorare: il flusso di nuovi
deteriorati in rapporto ai prestiti, che già nel 2017 era sceso rapidamente
fino a un livello inferiore a quello pre-crisi, si è lievemente ridotto.
I depositi
bancari hanno continuato ad aumentare per effetto soprattutto dell’accumulo
delle giacenze in conto corrente.


