IN UNICREDIT LE FERIE SONO UN DIRITTO OPPURE UN DOVERE?
Pervengono
diverse lamentele su come l’Azienda Unicredit sta gestendo i piani ferie dei
lavoratori. Sembrerebbe che alcune “competence
lin” abbiano avanzato la richiesta di programmare, oltre alle ferie
spettanti per l’anno in corso, anche la metà di quelle arretrate e di tutte le
ex festività, andando anche in palese contraddizione con quanto pubblicato
sulle news Unicredit il 28/01/2014 “pianificazione ferie”.
Sarà
bene fare chiarezza su quanto previsto dalle norme di legge e riportato anche
sul portale Unicredit:
“E' importante conoscere alcune previsioni di
legge sull'obbligo di fruizione delle ferie:
- due settimane (equivalenti a 10 giorni
lavorativi, cosiddetta prima tranche) debbono necessariamente essere godute
entro l'anno di maturazione;
- altre due settimane (seconda tranche,
equivalente a 10 giorni) debbono essere fruite entro 18 mesi dalla data di
maturazione;
La legge non stabilisce particolari scadenze
per la fruizione dei giorni che eccedono le prime 4 settimane (terza tranche).”
Come
già riportato nella precedente comunicazione del 31/01/14, è opportuno
ricordare che l’azienda NON PUÒ programmare d’ufficio le ferie
perché il CCNL in vigore dice: «Nella predisposizione dei turni di ferie, nei
limiti delle esigenze di servizio, viene data la precedenza ai/alle
lavoratori/trici disabili rientranti nelle categorie di cui alla legge 12 marzo
1999 n. 68; per il restante personale si tiene conto delle richieste degli
interessati in rapporto alla loro situazione familiare e alla loro
anzianità di servizio» (art. 55, co. 6°).
Si
invitano i lavoratori, in vista della prossima scadenza della presentazione dei
piani di ferie (15 febbraio), ad
inserire quanto previsto dalle norme di legge non dimenticando, ove possibile,
di venire incontro alle richieste avanzate da Unicredit nell’ottica di una
collaborazione fattiva nei confronti dell’azienda, anche in considerazione del periodo di crisi che il
settore attualmente attraversa.
Ben
diverso è il discorso relativo alle ex
festività. Si fa presente che il CCNL prevede l’obbligo di inserimento
di tale permesso solo e soltanto se «il dipendente voglia fruire in tutto o
in parte in aggiunta a periodi di ferie, oppure in tre o più giornate
consecutive »(art. 56, co. 2°).
Attualmente le festività soppresse
rappresentano per molti lavoratori gli unici permessi fruibili per mezza giornata, garantendo una serena
conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze familiari. Esigere la
pianificazione delle festività soppresse riteniamo possa incidere negativamente
sulla qualità della vita dei dipendenti. Inoltre, il CCNL tutt’ora vigente
prevede che qualora non retribuiti e non fruiti entro il 14 dicembre di ogni
anno, questi giorni di permesso vengono persi non incidendo in alcun modo sul
bilancio delle banca..
Dalle
pressioni esercitate è fin troppo evidente che il taglio dei costi sostenuti
per gli accantonamenti di ferie, sia una voce fin troppo importante per
l’azienda a tal punto di aver assegnato dei budget su cui, verosimilmente,
qualcuno un giorno riceverà dei congrui premi……
Anche
questa volta sembra sia richiesto ai lavoratori di venir meno ad alcuni diritti
per il bene della banca, mentre non sono per nulla chiari gli investimenti che
l’azienda si propone di fare, in particolare per la crescita professionale dei
suoi dipendenti. Ci auspichiamo nuovamente che questo clima si rassereni e che
l’azienda si dedichi anche ad altri urgenti problemi organizzativi, quali la
carenza cronica di personale nella rete.
La
Segreteria Provinciale di Palermo


