BANCHE, VERELLI “SISTEMA PARALIZZATO DA SPRECHI E DALLE DIFFICOLTÀ”
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| Fabio Verelli |
“Solo negli ultimi cinque anni chiuse 1600 filiali in
tutt’Italia e cresce il numero degli esuberi”
“Il costo è del sistema, non del
lavoro. E’ questo il vero male del nostro comparto”. Così Fabio Verelli,
segretario nazionale Ugl Credito, al termine del Consiglio Nazionale Ugl
Credito svoltosi presso la sala conferenze Ugl di via Margutta.
“L’Abi ha disdetto in maniera
irresponsabile un contratto di lavoro che era stato firmato poco più di un anno
fa e che offriva degli strumenti adeguati per rilanciare il settore. Crediamo
che il management bancario – prosegue Verelli – non ha saputo cogliere le
possibilità che lo stesso avrebbe potuto offrire per il lavoro e per i
lavoratori. Ora dopo un anno e mezzo ci si ritrova con il settore in
crisi (solo dal 2008 al 2012 sono state chiuse ben 1600 filiali su tutto il
territorio nazionale), con il numero di esuberi sempre più in crescita e con
una scarsa produttività. Questo management non è adeguato a sostenere le
sfide e a superare le innumerevoli difficoltà che attanagliano il settore –
aggiunge con forza Verelli – c’è bisogno di nuove idee, nuove regole e
investimenti sulla formazione professionale”.
“Se l’Abi sostiene che ci sono circa
30mila esuberi da risolvere nel giro di pochissimi anni - prosegue
– siamo disposti a sederci al tavolo e valutare insieme le criticità da arginare
e riconvertire professionalmente il personale, adeguandolo ad offrire un
servizio migliore alla clientela”.
Per Ugl Credito due sono le priorità:
maggiore partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori anche nei consigli di
gestione perché, aggiunge Verelli “il lavoratore va responsabilizzato e,
sicuramente, più del manager ha a cuore il futuro dell’azienda visto che deve
starci per ben quarantacinque anni anche grazie – aggiunge ironicamente il
sindacalista – alla riforma Fornero”.


