IL 31 OTTOBRE I BANCARI IN LOTTA PER DIFENDERE L'UNITA' CONTRATTUALE DELLA CATEGORIA DALL'ATTACCO

Scioperiamo compatti contro l'arroganza dei banchieri e del grande capitale, contro un sistema autoreferenziale che conferisce posizioni di comando con incredibili benefit a manager incapaci e, talvolta, corrotti come dimostrano le inchieste promosse dalla magistratura. Il sistema è allo sbando: alcune banche sono commissariate, altre nell'occhio del ciclone degli scandali, altre ancora concedono affidamenti agli "amici degli amici", i crediti inesigibili conferiti con leggerezza crescono, così pure crescono le consulenze. Le banche non sostengono abbastanza famiglie e piccole e medie imprese preferendo impiegare la liquidità fornita loro dalla BCE (circa 260 miliardi di euro) per acquistare titoli del debito pubblico; i banchieri in larga parte scelgono la finanza speculativa ridimensionando le attività tipiche della banca commerciale. I "geni" dell'ABI hanno favorito negli ultimi anni la dissennata occupazione dei territori aprendo punti operativi e filiali che oggi vogliono chiudere invocando l'alibi della crisi: ma i manager tanto pagati non dovrebbero, a differenza dei comuni mortali, capire prima degli altri come gira l'economia e quindi apprestare le strategie più opportune? Del resto, per rispondere a questo retorico interrogativo, basterebbe pensare che il giorno prima della esplosione dell'affaire Lehman Brothers il sito Patti Chiari dell'ABI raccomandava l'acquisto delle obbligazioni ritenendole sicure. Così pure è scandaloso verificare come in alcune occasioni vi siano manager che vengono rimossi dall'incarico con sontuoso corredo di buone uscite faraoniche, quasi come se questo fosse il peso di ovattati silenzi sulle motivazioni delle defenestrazioni. Poi ancora, è assurdo che una categoria di banchieri composta da ultra sessantenni, quando non addirittura da arzilli ottuagenari, predichi la rottamazione dei lavoratori cinquantenni. 
Quale può essere la credibilità di questi soggetti nelle mani dei quali riposano buona parte delle attese per la ripresa dell'economia nazionale? Sono gli stessi "maitre a penser" incapaci di cogliere le opportunità di sviluppo del settore insite in un contratto, l'ultimo sottoscritto con grande sofferenza dalle OO.SS., che prevedeva soluzioni idonee al superamento della crisi di settore. I banchieri invece di utilizzare le potenzialità di un contratto al quale eravamo pervenuti per difendere l'occupazione hanno operato per destrutturare il settore: niente rientro delle attività esternalizzate; nessun rispetto delle previsioni di contrattazione del salario incentivante; scarso o nullo utilizzo delle flessibilità. In aggiunta, condotta omissiva e arrogante di quegli alti dirigenti che non hanno ancora versato il contributo del 4% dei propri emolumenti al Fondo per L'occupazione, giungendo al paradosso di far accollare a ciascuna azienda l'onere del versamento gravando così la voce costo del lavoro sulla quale postulano interventi di contenimento. Ovviamente questo a detrimento dei soliti noti: I LAVORATORI.
Oggi, lor signori, rei mai confessi di tali nefandezze vogliono stravolgere il contratto di lavoro, minando l'unità della categoria; parlano di contrattazione di prossimità nelle aziende che altro non è che il presupposto per la rinuncia tout court per i lavoratori alle previsioni normative ed economiche vigenti. Non intendono più riconoscere il sistema inquadramentale, vogliono separati contratti per il personale delle reti e delle strutture centrali e di supporto; come se i risultati aziendali non fossero la conseguenza di ambedue le attività. 
Ancora più grave è l'attacco indiscriminato al Fondo di Sostegno al Reddito, ammortizzatore sociale del nostro settore, divenuto peraltro modello di riferimento per altri comparti. Il tentativo palese e scoperto è quello di rendere obbligatori gli esodi riducendo in modo significativo l'importo dell'assegno di sostegno al reddito.
ADESSO BASTA!!!!!
Ora più che mai è il momento di difendere la nostra dignità di lavoratori!!!!!
IL PROSSIMO 31 OTTOBRE DIAMO UN FORTE SEGNALE AL POTERE DEI BANCHIERI, RISPONDIAMO ALLE LORO PROVOCAZIONI: SCIOPERIAMO COMPATTI DIFENDENDO IL FUTURO DELLA CATEGORIA !
Roma 21 ottobre 2013
La Segreteria Nazionale

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