L'ABI PARREBBE VOLER DISDETTARE IL CCNL
Banche commissariate, l'Abi parrebbe voler disdettare il
ccnl, nuovi esuberi paventati nel settore, senza accordo sulla sicurezza-
banche più insicure, manager strapagati, sofferenze in crescita....che altro
può succedere!?
Il titolo del nostro comunicato è già di per se esaustivo e riepiloga solo
alcune delle questioni più rilevanti che interessano i lavoratori bancari.
In questi giorni, circolano voci circa una presunta volontà dell'associazione dei banchieri di procedere alla disdetta unilaterale del ccnl vigente.
Ovviamente, ove questa disdetta dovesse esserci formalizzata come operante nell'immediato, ci opporremmo con ogni mezzo, incluso quello giudiziario, ad una iniziativa che consideriamo inopinata e provocatoria.
Tuttavia ci corre l'obbligo di segnalare che, essendo il ccnl in scadenza a giugno 2014 ed essendo altresì prevista la disdetta da ciascuna delle parti almeno 6 mesi prima della scadenza, è ipotizzabile che tale disdetta pervenga prima della fine dell'anno alle organizzazioni sindacali.
Quello che ci pare importante, invece, è focalizzare la nostra attenzione su alcuni aspetti significativi del contratto vigente ad oggi disattesi. Segnatamente riteniamo opportuno che, in tempi ragionevolmente brevi, si pervenga alle intese tra le parti per stabilire come acquisire in via definitiva, ai fini retributivi, il complessivo aumento economico fissato dal vigente ccnl. Aumento, come noto, corrisposto come EDR (Elemento Distinto della Retribuzione). Lo stesso ccnl prevede che prima di luglio 2014 le parti si incontrino per affrontare il problema.
Più rilevante ancora, ci pare la questione in sospeso della riforma del Fondo di solidarietà del credito, e la sua trasformazione in ente bilaterale, come previsto dalla legge 92/2012 (c.d. Legge Fornero). Chiaramente senza che questo comporti il peggioramento delle già incongrue misure dell'attuale assegno di sostegno.
Così pure è essenziale comprendere il modello di banca del futuro come i banchieri intendono realizzarlo, ciò anche alla luce degli effetti prodotti dalla crisi economica e dalle nuove tecnologie sull'organizzazione del lavoro. Bisogna fare urgentemente il punto sulle esternalizzazioni di attività alle quali fanno sempre più frequentemente ricorso le banche; sfatare il luogo comune dell'esistenza di ulteriori esuberi di personale; ottenere una maggiore trasparenza nella gestione del credito; ridurre benefit e intervenire per contenere i lauti appannaggi dei banchieri che, sovente, non corrispondono ai risultati conseguiti.
Siamo per la concertazione e per relazioni sindacali solide ed equilibrate, sebbene non registriamo nella nostra controparte analoga volontà. Le notizie che ci pervengono riferiscono di un prevalere fra i banchieri di posizioni radicali, più votate allo scontro che non al confronto con i sindacati. Imprescindibile, a parer nostro, riconoscere pienamente il contributo fornito dalle lavoratrici e dai lavoratori, e dalle loro organizzazioni, al processo di risanamento e di riposizionamento competitivo del settore che va avanti da oltre un decennio. Certo, in tal senso, non ci sembra che le relazioni sindacali nel settore del credito (non certo per colpa delle oo.ss.) abbiano rappresentato, negli ultimi anni, l'atteso valore aggiunto.
In conclusione, auspichiamo che i prossimi incontri sindacali, condotti unitariamente e in programma con Abi, a partire da quello del prossimo 16 settembre, possano servire a riprendere il filo di un confronto sereno nell'interesse dei lavoratori e delle stesse aziende.
Roma 11 settembre 2013
La Segreteria Nazionale
In questi giorni, circolano voci circa una presunta volontà dell'associazione dei banchieri di procedere alla disdetta unilaterale del ccnl vigente.
Ovviamente, ove questa disdetta dovesse esserci formalizzata come operante nell'immediato, ci opporremmo con ogni mezzo, incluso quello giudiziario, ad una iniziativa che consideriamo inopinata e provocatoria.
Tuttavia ci corre l'obbligo di segnalare che, essendo il ccnl in scadenza a giugno 2014 ed essendo altresì prevista la disdetta da ciascuna delle parti almeno 6 mesi prima della scadenza, è ipotizzabile che tale disdetta pervenga prima della fine dell'anno alle organizzazioni sindacali.
Quello che ci pare importante, invece, è focalizzare la nostra attenzione su alcuni aspetti significativi del contratto vigente ad oggi disattesi. Segnatamente riteniamo opportuno che, in tempi ragionevolmente brevi, si pervenga alle intese tra le parti per stabilire come acquisire in via definitiva, ai fini retributivi, il complessivo aumento economico fissato dal vigente ccnl. Aumento, come noto, corrisposto come EDR (Elemento Distinto della Retribuzione). Lo stesso ccnl prevede che prima di luglio 2014 le parti si incontrino per affrontare il problema.
Più rilevante ancora, ci pare la questione in sospeso della riforma del Fondo di solidarietà del credito, e la sua trasformazione in ente bilaterale, come previsto dalla legge 92/2012 (c.d. Legge Fornero). Chiaramente senza che questo comporti il peggioramento delle già incongrue misure dell'attuale assegno di sostegno.
Così pure è essenziale comprendere il modello di banca del futuro come i banchieri intendono realizzarlo, ciò anche alla luce degli effetti prodotti dalla crisi economica e dalle nuove tecnologie sull'organizzazione del lavoro. Bisogna fare urgentemente il punto sulle esternalizzazioni di attività alle quali fanno sempre più frequentemente ricorso le banche; sfatare il luogo comune dell'esistenza di ulteriori esuberi di personale; ottenere una maggiore trasparenza nella gestione del credito; ridurre benefit e intervenire per contenere i lauti appannaggi dei banchieri che, sovente, non corrispondono ai risultati conseguiti.
Siamo per la concertazione e per relazioni sindacali solide ed equilibrate, sebbene non registriamo nella nostra controparte analoga volontà. Le notizie che ci pervengono riferiscono di un prevalere fra i banchieri di posizioni radicali, più votate allo scontro che non al confronto con i sindacati. Imprescindibile, a parer nostro, riconoscere pienamente il contributo fornito dalle lavoratrici e dai lavoratori, e dalle loro organizzazioni, al processo di risanamento e di riposizionamento competitivo del settore che va avanti da oltre un decennio. Certo, in tal senso, non ci sembra che le relazioni sindacali nel settore del credito (non certo per colpa delle oo.ss.) abbiano rappresentato, negli ultimi anni, l'atteso valore aggiunto.
In conclusione, auspichiamo che i prossimi incontri sindacali, condotti unitariamente e in programma con Abi, a partire da quello del prossimo 16 settembre, possano servire a riprendere il filo di un confronto sereno nell'interesse dei lavoratori e delle stesse aziende.
Roma 11 settembre 2013
La Segreteria Nazionale


