ABI: UGL, SERVE SFORZO COMUNE PER USCIRE DA CRISI
| Fabio Verelli |
(AGENPARL)
- Roma, 10 lug - “E’ positivo che dall’Assemblea dell’Abi sia emersa la netta
presa di coscienza del fatto che banche e imprese hanno un destino comune, così
come comune deve essere lo sforzo per uscire dalla crisi”. E’ quanto dichiarano
in una nota congiunta il segretario confederale dell’Ugl, Cristina Ricci, e il
segretario generale dell’Ugl Credito, Fabio Verelli, al termine dell’Assemblea
dell’Abi, aggiungendo che “condividiamo l’ampio respiro etico che ha
caratterizzato l'intervento del Presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, ma
l’auspicio è che alle parole seguano i fatti. Le banche dovrebbero, con la dovuta
oculatezza, riappropriarsi del ruolo sociale loro assegnato dalla Carta
Costituzionale, ovvero quello di finanziatore e motore dell’economia reale”.
“Quello che è mancato nella relazione di Patuelli – proseguono - è stato il
riferimento alla necessità, avvertita dal sindacato, di ridurre gli appannaggi
dei top manager del settore del credito, totalmente incongruenti con i
sacrifici richiesti ai lavoratori bancari in una fase in cui si continua a
predicare la riduzione dei costi e, segnatamente, del costo del lavoro. Per
quanto riguarda la tenuta del settore riteniamo di aver, responsabilmente,
fatto la nostra parte come sindacato per porre le basi di un recupero
competitivo, e più che interventi sul costo del lavoro servono misure mirate a
ridurre gli sprechi, a selezionare la qualità del credito e sostenere le Pmi e
le famiglie”. “Infine – concludono -, apprezziamo il riferimento del ministro
dell’Economia Saccomanni, all’ingiustificato abbassamento del rating fatto da
Stantard & Poor’s sull’economia del nostro Paese, tuttavia da tempo
riteniamo che la politica debba definire il ruolo delle agenzie di rating per
il peso che le loro valutazioni hanno sull’economia e sui mercati”.

