SCONGIURARE LE DIVISIONI DEL FRONTE SINDACALE


Sono, oramai, varie le realtà aziendali dove l'unitarietà del tavolo sindacale si sta progressivamente incrinando, per situazioni più o meno discutibili ma, certamente, non irrisolvibili, se solo ci fosse stata, però, la volontà politica di risolverle.
Sta accadendo, probabilmente, proprio quello che i banchieri speravano: un sindacato spaccato e diviso nelle opzioni di fondo, e quindi più debole nei confronti della controparte.
E questo, assolutamente, andava evitato, specialmente in un momento di grave crisi economica come quello che il nostro settore, da tempo, sta attraversando insieme ad altri comparti produttivi del Paese.
E' inutile far finta di niente; la realtà dei fatti ci propina una Fisac Cgil, forse per antistorici rigurgiti neo-marxisti, contrastare quasi a priori importanti accordi in alcuni gruppi bancari che pur con qualche sacrificio, comunque sostenibile visto il contesto generale, tentano di salvaguardare l'occupazione ed i livelli retributivi, ossia le priorità effettive di qualsiasi trattativa.
A macchia di leopardo, alla Fisac si accodano, di volta in volta, questa o quella sigla autonoma, in una sorta di improbabile alleanza che, in pratica, può ripercuotersi in ambito nazionale con effetti penalizzanti per i lavoratori.
Tutto ciò proprio mentre il Casl dell'Abi, ossia l'organismo che guida le trattative sindacali, sapientemente guidato per difendere gli interessi del Potere finanziario, prepara una controffensiva volta a recuperare terreno sulla parte economica del contratto, sugli orari di lavoro e su un modo di fare banca che rischia di ripetere passati errori gestionali, in gran parte responsabili della crisi che stiamo attraversando.
Eravamo, a fatica, riusciti a tutelare l'area contrattuale, la nuova occupazione, un nuovo modello partecipativo di azienda, ed ora tutto, con un tavolo spaccato in tre tronconi in molti e importanti gruppi, può essere vanificato restituendo alle banche il coltello della protesta e della proposta sindacale dalla parte del manico.
Siamo consapevoli, e detto da noi della Ugl ha una significativa valenza, che difficilmente il mondo del lavoro può fare a meno della Cgil, per la sua storia comunque rispettabile e per ciò che ha rappresentato nel corso degli anni, ed infatti auspichiamo un pronto ricompattamento di tutto il fronte sindacale.
Ma siamo altrettanto consapevoli che "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire", ed ognuno, prima o poi, dovrà prendersi le proprie responsabilità per quello che sta pericolosamente accadendo, in modo da riprenderci il coltello, ma questa volta dalla parte del manico.

Fabio Verelli

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