BANCHE: VERELLI (UGL), SERVE RIASSETTO SISTEMA SOCIALMENTE SOSTENIBILE


 (ASCA) - Roma, 12 set - ''E' auspicabile che l'Abi rifletta sulla necessita' di rimodulare i propri indirizzi, sviluppando una concertazione reale che preluda alla partecipazione organica dei lavoratori agli utili e alla gestione delle aziende, sull'esempio di quello che e' avvenuto in Germania''. A chiederlo e' il segretario generale dell'Ugl Credito, Fabio Verelli, spiegando che ''errori gestionali del management e piani industriali che quasi mai hanno centrato gli obiettivi fissati, hanno contribuito a favorire una crisi di cui i lavoratori non sono responsabili e non possono essere chiamati in causa per tamponare scelte dirigenziali inadeguate a mantenere competitivo il sistema creditizio''.
''Sono due - osserva il leader sindacale - gli aspetti piu' inquietanti che aleggiano nei progetti di ristrutturazione in discussione nei vari gruppi bancari: le esternalizzazioni e gli esuberi. Solo pochi mesi fa - aggiunge - abbiamo responsabilmente firmato in Abi un rinnovo di contratto che, se applicato, puo' mettere in condizione il sistema di recuperare produttivita' ed efficienza, e che prevede una maggiore elasticita' nella gestione degli orari, un costo del lavoro comunque contenuto, una razionalizzazione dei profili professionali ed una fungibilita' del personale per meglio rispondere alle nuove esigenze aziendali. Nel contempo, - prosegue Verelli - nelle trattative di rinnovo abbiamo ottenuto, fra le altre cose, il blocco delle esternalizzazioni e una politica atta a favorire il rientro di produzioni in passato in out-sourcing, oltre all'impegno datoriale per una nuova e stabile occupazione giovanile nel settore. Per questi motivi, non possiamo permettere che i gruppi bancari, in maniera arrogante, stravolgano la stessa filosofia del contratto di settore, prefigurando nuove esternalizzazioni, ulteriori uscite di personale e inaccettabili sacrifici per i dipendenti''.
''Dobbiamo ripartire subito - avverte il sindacalista - con trattative nelle quali il lavoratore sia considerato una risorsa da valorizzare e non un costo da rottamare, dove si punti ad eliminare sprechi ed inefficienze e dove si cominci seriamente ad investire sulla formazione professionale e sulla ricerca di innovativi e affidabili prodotti finanziari, per costruire un sistema bancario piu' efficiente, ma anche piu' credibile, ovviamente cambiandone i timonieri''.
''Auspichiamo - conclude Verelli - che anche la Banca d'Italia, ottemperando al proprio ruolo, verifichi finalmente la coerenza della qualita' e delle scelte del management bancario, troppo spesso rivelatesi contraddittorie e in contrasto con le finalita' sociali del credito sancite dalla Costituzione''.

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