BANCHE: IL 2 LUGLIO SCIOPERANO I LAVORATORI DI INTESA SANPAOLO
“L’Ugl Credito proclama, per
lunedì 2 luglio, unitariamente alle altre sigle sindacali, sciopero dei
lavoratori di Intesa Sanpaolo per protestare contro l’intenzione di applicare
nuove misure di contenimento dei costi, che provocheranno una compressione normativa
e salariale per i dipendenti del gruppo”.
Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Credito con
delega a Intesa Sanpaolo, Mario Coletta, aggiungendo che “a causa delle
condizioni globali di mercato negative, e degli effetti della riforma
previdenziale che non consente più ai lavoratori che ne avevano fatta opzione
di accedere al fondo di solidarietà del settore del credito, il Gruppo ha
annullato l’accordo del 29 luglio 2011 che prevedeva 3.500 esodi, e attualmente
è nelle condizioni di dover ricorrere a misure alternative di riduzione dei costi
che ricadranno sui lavoratori. A ciò si aggiunge il fatto che alcuni lavoratori
già usciti dall’ azienda per effetto di accordo sindacale dovranno addirittura
rientrare, visto che, a causa delle modifiche previdenziali, non potranno
avvalersi dell’ammortizzatore sociale di settore”.
“Ad oggi, dunque – prosegue – i dipendenti di Intesa Sanpaolo rischiano di dover pagare il prezzo del fatto che, alla luce delle recenti scelte del governo, la banca non è più nelle condizioni di risparmiare 300 milioni di euro come era previsto nel piano industriale triennale. Adesso dobbiamo far sentire la nostra voce per fare in modo che lavoratori, pensionati e pensionandi non si trovino ad affrontare situazioni insostenibili”.
“Sfiora il paradosso – conclude il sindacalista – il fatto che proprio Elsa Fornero, in qualità di vice presidente del consiglio del Gruppo bancario, abbia contribuito ad approvare un piano d’impresa che prevedeva l’immissione nel fondo esuberi del settore del credito, per poi vanificarne la portata con la riforma previdenziale che ha messo a punto una volta diventata ministro del Lavoro”.
“Ad oggi, dunque – prosegue – i dipendenti di Intesa Sanpaolo rischiano di dover pagare il prezzo del fatto che, alla luce delle recenti scelte del governo, la banca non è più nelle condizioni di risparmiare 300 milioni di euro come era previsto nel piano industriale triennale. Adesso dobbiamo far sentire la nostra voce per fare in modo che lavoratori, pensionati e pensionandi non si trovino ad affrontare situazioni insostenibili”.
“Sfiora il paradosso – conclude il sindacalista – il fatto che proprio Elsa Fornero, in qualità di vice presidente del consiglio del Gruppo bancario, abbia contribuito ad approvare un piano d’impresa che prevedeva l’immissione nel fondo esuberi del settore del credito, per poi vanificarne la portata con la riforma previdenziale che ha messo a punto una volta diventata ministro del Lavoro”.

