COMUNICATO STAMPA L' UGL CREDITO COMMENTA I DATI ADUSBEF SUI TASSI DI MUTUO

13 novembre 2007
Piena condivisione dell’Ugl Credito in merito alle dichiarazioni espresse dall’associazione di consumatori Adusbef, che ha effettuato un’analisi sui mutui in Italia, dalla quale sono emersi dati allarmanti sul fenomeno del boom dei pignoramenti generato dall’insolvenza dei clienti: nel 2007, rispetto all’anno scorso, si sarebbe verificato un incremento che potrebbe toccare, entro la fine di quest’anno, quota +23%.
“Quanto emerge – spiega Filippo Virzì, dirigente nazionale del settore Credito del sindacato e alla guida della segreteria provinciale a Palermo – è sintomatico dell’insensibilità degli istituti bancari nei riguardi delle famiglie che hanno contratto un mutuo, spesso con tasso variabile, per acquistare una casa negli anni scorsi, oggi alle prese con la pesantezza di rate aumentate del 40 ed anche del 50% a partire dal 2005”.
“Sarebbe opportuno, oltre che corretto – aggiunge l’esponente dell’Ugl riferendosi al rapporto tra reddito e indebitamento che attualmente riguarda la famiglia media italiana– se le banche adottassero, relativamente ai tassi di mutuo, un ragionamento di più ampio respiro, che tenesse conto non solo dei tassi di riferimento dell’istituto centrale, ma anche delle peculiarità del mercato immobiliare italiano, e più in generale, dell’attuale stato in cui versa l’economia nazionale”.
Piena condivisione dell’Ugl Credito in merito alle dichiarazioni espresse dall’associazione di consumatori Adusbef, che ha effettuato un’analisi sui mutui in Italia, dalla quale sono emersi dati allarmanti sul fenomeno del boom dei pignoramenti generato dall’insolvenza dei clienti: nel 2007, rispetto all’anno scorso, si sarebbe verificato un incremento che potrebbe toccare, entro la fine di quest’anno, quota +23%.
“Quanto emerge – spiega Filippo Virzì, dirigente nazionale del settore Credito del sindacato e alla guida della segreteria provinciale a Palermo – è sintomatico dell’insensibilità degli istituti bancari nei riguardi delle famiglie che hanno contratto un mutuo, spesso con tasso variabile, per acquistare una casa negli anni scorsi, oggi alle prese con la pesantezza di rate aumentate del 40 ed anche del 50% a partire dal 2005”.
“Sarebbe opportuno, oltre che corretto – aggiunge l’esponente dell’Ugl riferendosi al rapporto tra reddito e indebitamento che attualmente riguarda la famiglia media italiana– se le banche adottassero, relativamente ai tassi di mutuo, un ragionamento di più ampio respiro, che tenesse conto non solo dei tassi di riferimento dell’istituto centrale, ma anche delle peculiarità del mercato immobiliare italiano, e più in generale, dell’attuale stato in cui versa l’economia nazionale”.

