FABI Sicilia: “Regione al collasso, no agli esuberi UniCredit”
I coordinatori regionali della Federazione autonoma bancari italiani
attaccano il gruppo di piazza Gae Aulenti e l’amministratore delegato Jean Pierre
Mustier: «Pronti alla lotta contro i 10.000 tagli al personale paventati nel
nuovo piano industriale.
Da anni niente turnover, pochissime assunzioni. Enormi
fette dell’isola sono scoperte e senza banche, con la clientela che fugge in Poste
Italiane».
Il 29 luglio la protesta con un sit-in sotto le sedi dell’azienda.
Il comportamento di Unicredit Group di fronte alle
prese di posizioni manifestate da mesi dalle organizzazioni sindacali in sede
Abi, sugli organi di informazioni e su
social appare alquanto e fortemente provocatorio.
< non coinvolgeranno solo i bancari, ma anche
la clientela» dice il coordinatore della
Fabi
Sicilia,
Carmelo Raffa.
Le indiscrezioni sui nuovi diecimila esuberi del gruppo
trapelate su Bloomberg non sono state
smentite dall’Azienda, ma quasi confermate: parole come «rientrano nel turnover» ci inducono, afferma
Raffa, ad aprire un fronte di conflittualità con questa azienda internazionale, ma dai
connotati italiani.
Ci chiediamo se il signor Mustier, è l’interrogativo della Fabi, stia lavorando
per “deitalianizzare” l’azienda per poi trasferirla in Francia o in qualche altro paese
dell’Europa.
E dalla sigla maggiormente rappresentativa, il cui
leader è Lando Maria Sileoni, vengono alcuni
interrogativi: i 10 mila esuberi paventati da Unicredit saranno attuati per il
turnover?
Ma qual è il significato di turnover secondo i
canoni del signor Mustier?
Tagliare, tagliare e sempre più tagliare gli
organici come ha iniziato a fare dal 2008 ad oggi significa: “il turnover”?
Ricordiamo a Mustier & Co. che nel 2008 i
dipendenti di Unicredit erano circa 190 mila di cui circa 80 mila in Italia.
Oggi sono meno di 90mila e in Italia circa 36mila.
Da ciò si evince che le nuove assunzioni sono state
pochissime e irrilevanti rispetto agli esodi
e pensionamenti.
E Mustier e i big di Unicredit che hanno piene le
tasche di soldi continuano ad abusare
del termine turnover per continuare a cacciare i lavoratori dall’Azienda?
In particolare, nella nostra isola i primi fuochi
erano già stati accesi dai lavoratori di
Unicredit di Messina e provincia che riuniti in
assemblea avevano dato mandato alle
organizzazioni sindacali per proclamare una giornata
per protestare per quanto riguarda
organici, situazione agenzie, sicurezza sul posto di
lavoro, ferie, formazione del personale.
Lo sciopero è stato indetto dalle Rappresentanze
Sindacali Aziendali Fabi - First/Cisl -
Fisac/Cgil
e Unisin e si terrà lunedì 29 luglio: dalle 10 alle 12
sindacalisti e lavoratori attueranno, come forma di protesta, un sit-in sotto
la sede di Unicredit.
A giudizio di Massimo
Pellegrino, segretario coordinatore
della Fabi di Messina, «la situazione ormai a nella nostra provincia è diventata insostenibile, le
agenzie sono al collasso.
Ogni giorno è un’impresa riuscire a far funzionare
le filiali. Le code agli sportelli sono ormai una
consuetudine. A questo panorama già abbastanza grave
si aggiunge proprio nelle ultime
ore la notizia di nuovi 10.000 esuberi. Cosa ha
deciso di fare questa Azienda?
Non possiamo stare alla finestra aspettando gli eventi.
Dobbiamo dare al Management un forte
segnale. Dobbiamo scendere in piazza per rispetto ai
lavoratori che in noi ripongono le
ultime speranze».
Secondo Giuseppe
Angelini, membro della segreteria di
coordinamento Fabi Unicredit «di fronte a centinaia e centinai di esodi e
pensionamenti in Sicilia l’Azienda ha
assunto negli ultimi anni meno di 20 giovani e che oltre il caso eclatante di
Messina e provincia anche nelle altre
realtà territoriali emerge un problema di carenza di organici».
Le aziende tagliano sempre più personale e chiudono
agenzie, osserva Raffa che esprime preoccupazione per il fatto che tanti paesi della
Sicilia sono rimasti senza una banca e i clienti si riversano, affollandoli, sempre più negli
uffici postali e tanti lavoratori non possono
godere neanche delle meritate ferie «il 29 luglio
sarò a Messina e, assieme ai dirigenti sindacali della Fabi Unicredit Sicilia – conclude
Raffa - porterò solidarietà e sostegno ad una giusta lotta che rappresenta l’inizio di una
stagione conflittuale perché i lavoratori sono stanchi di continuare a fare sacrifici per poi
constatare che sono finalizzati a riempiere le tasche di soldoni dei vari Mustier».


