CRISI CRIAS, SAELI (UGL CREDITO): “TRANCHE DA 3 MILIONI SEGNO DI BUONA VOLONTÀ CHE NON BASTA, BISOGNA RIVEDERE CRITERI DI EROGAZIONE DEI FINANZIAMENTI ED EFFICIENZA NEL RECUPERO DEI CREDITI”
Sull’attuale
crisi della Crias, Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane,
interviene il rappresentante sindacale aziendale della Ugl Massimo Saeli: “La
recente conferma, da parte del dirigente generale dell’assessorato regionale
delle Attività produttive Alessandro Ferrara, della volontà di procedere
all’invio di una tranche iniziale da 3 milioni di euro per fronteggiare
l’emergenza, rappresenta certamente un segnale di buona volontà, ma inutile se
non in sinergia con la revisione dei criteri di erogazione dei finanziamenti ed
una efficace politica di recupero dei crediti incagliati. Bisogna però
ammettere che oggi se il credito è ancora fermo al palo lo si deve alla
Regione, che non impingua il fondo di rotazioneormai da diversi anni,ed alla mole
di contenziosi che vi sono ancora aperti e che hanno generato crediti
incagliati o, addirittura, deteriorati. Condividiamo pertanto la prima parte
del ragionamento di Ferrara – continua Saeli – anche se siamo convinti sia
improcrastinabile andare più a fondo nella questione. Per questo siamo
favorevoli innanzi tutto all’aumento dei tassi di interesse, che allo stato
attuale sono estremamente bassi, ma ribadiamo sia soprattutto necessario ed
urgente modificare le modalità di concessione del credito stesso. In merito
alle affermazioni del segretario generale della Cna Filippello, sosteniamo
l’idea dell’utilizzo dei fondi europei disimpegnati in favore della Crias, se
ciò consentito dalle norme comunitarie, ma stigmatizziamo ciò che è stato detto
in relazione a presunti aumenti degli stipendi dei dipendenti, dovuti a
sentenze che probabilmente saranno soltanto di sua conoscenza. Forse voleva
riferirsi al tentativo di una vasta riorganizzazione della pianta organica
della Crias, con l’avanzamento di carriera di quasi il 50% dei dipendenti
riconoscendo ad essi gradi e/o qualifiche ben superiori a quelle rivestite, in
diversi casi addirittura passando dalla qualifica di impiegato a quella di
dirigente, che il vecchio Consiglio di amministrazione dell’ente, dove tra
l’altro sedeva un autorevole esponente della stessa Cna di Filippello, aveva
fortemente voluto e che la nostra organizzazione sindacale insieme alla Fabi
ancora oggi sta tentando con forza di impedire. Questo nel pieno spirito di
riconoscimento della legittimità all’interno della Crias, considerato che il
Giudice del lavoro di Catania, ha dichiarato l’intera operazione illegittima in
ogni ordine di grado. Quindi, – conclude Saeli – se ancora ad oggi il costo
relativo al personale non è aumentato, lo si deve proprio all’Ugl ed alla Fabi.In ultimo, vogliamo lanciare un invito
all’assessore regionale al ramo Mariella Lo Bello, affinché ci si possa al più
presto confrontare nell’assoluto interesse del futuro della Crias, dei
lavoratori ed in particolare di quegli artigiani che ormai da tempo attendono
risposte certe per contribuire al rilancio della nostra precaria economia
siciliana.


