PRIMO PASSO CONCRETO VERSO NUOVI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Raggiunto il 19
aprile in Abi l’accordo in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro,
pari opportunità e
responsabilità sociale.
È un primo passo
concreto verso nuovi modelli di organizzazione del lavoro anche nelle banche, che
cominceranno a ragionare su progetti per conciliare i tempi del lavoro con
quelli della vita.
Non è
stato semplice raggiungere una sintesi, proprio perché in tema di
organizzazione del lavoro, le
aziende sono spesso culturalmente ingessate su modelli obsoleti che ostacolano
il miglioramento ed
“una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” (EUROPA 2020 Commissione Europea 3 marzo
2010).
Dalle parole ora
dobbiamo passare ai fatti.
Dal 30 giugno si
insedieranno l’Osservatorio nazionale paritetico sulla Responsabilità d’impresa e la
Commissione nazionale Pari Opportunità. Obiettivi comuni il rafforzamento a tutti i livelli
del dialogo sociale su questi temi, la possibilità di valutare la progettazione
a livello interaziendale,
anche allo scopo di una maggiore diffusione delle buone pratiche, di fare massa critica per
avvalersi delle politiche di sostegno europee, derivanti da piani ministeriali
o da accordi Stato/Regioni.
L’Osservatorio
avrà compiti, oltre che di studio e approfondimento, anche e soprattutto di
stimolo al dialogo
sociale, inteso come strumento, insieme alla contrattazione, per l’impostazione
di rapporti
corretti fra un’organizzazione socialmente responsabile e i propri dipendenti.
L’auspicio, inserito nell’accordo, di favorire una diffusione delle politiche di sostenibilità, rafforza i riferimenti
L’auspicio, inserito nell’accordo, di favorire una diffusione delle politiche di sostenibilità, rafforza i riferimenti
normativi posti
in premessa dell’accordo stesso (dal Protocollo sullo sviluppo sostenibile del
16
giugno 2004 alle
linee guida ISO26000).
La Commissione
Nazionale Pari Opportunità, che opererà in sinergia con le Commissioni PO
aziendali, con
il territorio e le Autorità competenti, attraverso il monitoraggio dell’equilibrio
di genere
avrà funzioni di
sviluppo “delle professionalità con la valorizzazione dell’elemento formativo”,
ma
soprattutto
fornirà gli strumenti per attivare l’acquisizione dei finanziamenti previsti
dalla l. 53/2000,
al fine di
conciliare i tempi di lavoro e quelli di cura della famiglia dei dipendenti.
Innovativo
inoltre il recepimento dell’art 6 della l. 70/2010, relativo al diritto all’aspettativa
ed
alla
flessibilità dell’orario per i genitori di figli affetti da “dislessia,
disgrafia, disortografia e
discalculia”.
A proposito di
flessibilità, l’art 3 dell’Accordo sottolinea l’importanza, per il clima e il
benessere in
azienda, della
ricerca da parte delle aziende del “miglior equilibrio tra le esigenze
organizzative e produttive,
anche alla luce delle nuove forme di erogazione dei servizi e i tempi della
vita familiare”, valutando la
richiesta dei lavoratori (che abbiano determinati requisiti, quali figli sotto
i tre anni o coniuge o
parenti entro il secondo grado gravemente infermi) di “poter beneficiare di particolari
forme di flessibilità di orario, ivi compreso il telelavoro e il part-time”.
Si è invece
persa una vera occasione innovativa, non regolamentando i congedi parentali ad
ore, previsti dalla
nuova riforma del lavoro.
In assenza di
istruzioni precise da parte dell’INPS, la forte preoccupazione delle OO.SS. di introdurre
previsioni eccessivamente restrittive, quali quelle fortemente volute dalla
controparte in ragione di un
disagio organizzativo non prevedibile, ha convinto le parti a incontrarsi
nuovamente entro il mese di
luglio, in attesa che siano emanate le note applicative dell’INPS.
Le OO.SS. stesse procederanno a sollecitare l’ente al fine di rendere più celere l’applicazione del dispositivo di legge.
Le OO.SS. stesse procederanno a sollecitare l’ente al fine di rendere più celere l’applicazione del dispositivo di legge.
Roma, 22 aprile
2013


